compteso di duc curve coincidenti del grado impur* n. Si puù quindi applicarc a questa curva doppia il primo teorema, osservando che siccome ciascun punto della curva t/=o viene in cal modo a considerarsi due volte, cosi tutti i prodotti di segmenti determinad da questa cùma devoao essere mna!zàd at quadrato. Si ottiene it seguente teorema, valevole per le curve di ogni grado:
Se. da Ka ~«M<0 nel piano di t<M<t f«rW algebrica cf< ~ra<~ n si cunduce tin fascio di relie /OfMaK<t fra loro angoli MpMM a f. la M«~!<~t~<X~«tr«:<~Wt e quadrati dei ~M<M<t intercettati a< ~t<M<t; relie /r« /W<'0 e la MfW t~f~<;M<<! dalla ~t)'t:~CM< dei /a~«! < <.f<!< )«<)M<f<! p, ~<t~~ ~MM<0 MHM~O ~<« M~MM di n.
Volendo far uso di questo teorema per avere una definizione della potenza ~uando la curva 6 d! grado impafi, sembrerebbe convcnicnte rappresentarc t'anxidetta media con 'B! chiamando P la potenza, cosicchè si avrebbe
(~ P'=~
Per formare il valore di k si supporri
[(a., <<!“ ~)(x, y)']' =(~ ~J(x, y)",
e si avra
(n) ~-=~~("), ·
Bisogna perù notare che il valore di P ottenuto in tal guisa non coincide punto, quando ir è pan, con quello che si ricava dalla prima deHnizione.
Il luogo dei punti d'egual potenza per due curve di grado impari U ed t/' è la curva
A-U"–&'t7'=o,
che si decompone nelle due
t/±~P=o,
passanti entrambe pei punti comuni aUe due date.
Applicando l'ultime teorema al caso della retta, si ottiene un teorema pardcohre il quale, ne! caso di p = 2, non è che una semplicissima trasformazione di quetio di PrrAGORA, e che è compreso alla sua volta in un altro che daremo fra poco. Supponendo
si trova t/=<X+~J+~
st trova
< < <
A. a. A~ = aa,, A~ k 1
~.==< ~,==a.< ~,==~, ~= "'y